giovedì, agosto 30, 2007


Un regista emergente romano, tale Rigozzi Elvio, mi ha mandato per email la sceneggiatura della sua prima commedia sentimentale "Frangette Sgozzate" (la cui locandina è visibile sulla sinistra).

Il passaggio più rilevante è, nel finale del film, l'incontro tra il povero emo protagonista e il nostro antieroe preferito, il Cinghio (per la prima volta sul grande schermo nella parte del Killer di Emo).
Il Cinghio lo guarda mentre rotea il gancio da macellaio e il povero Emo guaisce il seguente discorso:
"Mi hai svillaneggiato, defraudato di mezzo milione, hai riso delle mie perdite, deriso i miei guadagni , spregiato il mio popolo, ostacolato i miei affari, raffreddato i miei amici, infiammato i miei nemici… e perché? Perché sono un emo. Un emo, non ha occhi? Non ha mani, un emo, membra, corpo, sensi, sentimenti, passioni? Non si nutre dello steso cibo, non è ferito dalle stesse armi, soggetto alle stesse malattie, guarito dalle stesse medicine, scaldato e gelato dalla stessa estate e inverno di un cristiano?… Se ci pungete, non sanguiniamo, e se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo?…"

A questo punto, il Cinghio (visibilmente col latte alle palle), infila il gancio da macellaio tra capo e collo all'Emo e se ne va via fischiettando allegramente la sigla dei teletubbies.

1 commento:

D.Lupi ha detto...

CINGHIO...PENSACI TUUUU!!!